INTERVISTA A EMANUELE ALOISI POETA

INTERVISTA A EMANUELE ALOISI, POETA, CULTORE DI STUDI UMANISTICI E MEDICO CHIRURGO

Buongiorno a tutti, quest'oggi ho il piacere di intervistare Emanuele Aloisi, Poeta, Cultore di Studi Umanistici e Medico Chirurgo, che sarà giurato al Premio Letterario Nazionale e Internazionale "Parole a Sud-Est"

intervista autore a Emanuele Aloisi Poeta


1) Come ti è nata la passione per i libri?

A questa domanda preferisco rispondere con le parole di mia madre: “i tuoi giocattoli sono sempre stati i libri”. Essendo il quinto di sette figli, con due umili genitori, non ho avuto la possibilità di avere tanti giochi. Effettivamente i libri sono sempre stati miei fedeli compagni di gioco. Ho avuto sempre, e fin da piccolo, uno spirito “artistico”. Dipingevo, e scrivevo, leggevo tanto, e mi piaceva l’odore della carta, tanto è vero che ancora oggi, e pur essendo per professione abbastanza tecnologico, adoro acquistare i libri, e ne acquisto e ne leggo tanti. “L’utilità dell’inutile”, scriveva e insegnava il grande Nuccio Ordine, che è anche stato mio docente di Letteratura Italiana.

2) Da quando hai cominciato a scrivere?

Ho sempre scritto, ma ho acquistato la consapevolezza che sia una passione, anzi, un modo d’essere, da quasi dieci anni. E più scrivevo, volendo sperimentare anche attraverso la partecipazione a premi letterari, più acquistavo la consapevolezza di quanto sia importante leggere prima ancora di scrivere. Oggi in troppi si sentono poeti e scrittori, ed è una bellissima cosa, che testimonia la sensibilità, ma è anche vero che spesso è inversamente proporzionale il tempo dedicato alla lettura, all’approfondimento, al “labor limae” di un dono, se ci si convince di averlo.

3) Di cosa parla la tua ultima opera?

A dire il vero ho scritto/pubblicato due soli libri, poi mi sono fermato. Credo che non sia importante badare alla quantità di ciò che si pubblica, e oggi si pubblica di tutto, anche ciò che non merita di essere letto. Credo che si debba pubblicare quando si ha qualcosa da comunicare. Scrivere bisogna farlo sempre, quando si è ispirati. L’ultima mia opera è stata una silloge “il mare nell’anima”, dopo un carme in endecasillabi.

4) E' un'opera autobiografica?

C’è molto di me, della mia famiglia, della mia terra, le mie radici. Non solo. C’è molto sui problemi relativi alla mia terra. La mia poetica, coerentemente al mio lavoro e al mio modo d’essere, è anche impegno sociale.

5) Sarai un giudice severo al Premio Letterario?

Non saprei rispondere a questa domanda, se provassi a fare il diplomatico; ma siccome sono ben noto a molti, anche nella vita e nel lavoro, per la mia schiettezza, allora dico che sono severo. Non si giudica mai una persona che, proprio il fatto di scrivere e confrontarsi, merita tutta la mia stima, perché regala a chi lo legge, e quindi anche a me, parte della sua anima e della sua vita Si giudica un componimento. Un giurato è tenuto a fare questo lavoro, che per le precedenti ragioni esposte, non è affatto “sporco”. Sono un giudice pignolo, poiché tengo molto alla poesia, che amo e rispetto. Si tratta soltanto di giudicare, ma anche di entrare nell’anima di chi si fa leggere. E credo di avere questo dono, stando al giudizio dei tanti autori scrittori e poeti le cui opere ho avuto l’onore di recensire. E se si giudica con onestà e imparzialità, i risultati si vedono e si apprezzano.

6) Parlaci di Emanuele al di fuori della scrittura, e raccontaci dei tuoi progetti futuri.

Emanuele al di fuori della scrittura? Sono un medico, e felicemente padre di due adolescenti che adoro, e che seguo anche scolasticamente, da sempre. Adoro il mio lavoro di medico, che svolgo con passione, e con la stessa pignoleria, che fa parte del mio modo d’essere, a tal punto da non risultare sempre simpatico a tutti, ma tanto apprezzato (questo mi sia concesso). La poesia e la scrittura mi hanno permesso di lavorare su me stesso per dare il meglio anche nel mio lavoro. E rispondendo anche all’ultima domanda, umilmente credo che quando si è pignoli con gli altri, lo si è soprattutto con se stessi. A me capita ed è il motivo per cui continuo a mettermi alla prova, a volermi migliorare, come se non avessi cinquanta anni! Finalmente ho raggiunto un importante traguardo/obiettivo professionale, e ora vorrei presto finire ciò che, per passione, ho deciso di iniziare pochi anni fa, ovvero conseguire anche la laurea in Lettere. Poi continuerò con la magistrale.


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