INTERVISTA A MAURIZIO MOS, AUTORE DI "UNA VITA DI INGANNI"
Quest'oggi ho avuto il piacere di intervistare il bravissimo autore Maurizio Mos!
-Come ti è nata la passione per i libri?
Da sempre in casa mia i libri erano una componente importante. Ricordo che mio padre non mancava di
regalarmi un libro con una certa frequenza. A parte il trittico del’infanzia (almeno per la mia infanzia, quindi
… molti anta anni fa) Salgari / Verne / Dumas / avevo 12 o 13 anni quando mi regalò il primo giallo,
Un’ombra su Maigret che mi travolse. E poi vennero tanti altri. Credo centinaia.
-Da quando hai cominciato a scrivere?
Onestamente non lo so dire però ricordo che, ovvia conseguenza di tante letture, fui presto colto dal
desiderio di provare a imitare chi mi regalava ore intense con le loro storie. Ma in modo sistematico più o
meno da quando sono in pensione, ormai una dozzina d’anni e più, sotto la spinta di provare a vedere se
anch’io, come loro … e poiché non mi hanno rifiutato con ignominia ho la soddisfazione di aver pubblicato
dal 2022 ad oggi, ovviamente con editori no eap, 4 libri (Quella maledetta rapina e Un buon lavoro, seguito
del precedente; Nessuno è innocente e Tutti volevano guadagnarci) più Una vita di inganni
-Di cosa parla “UNA VITA DI INGANNI?”
E’ un giallo tradizionale, qualcuno viene assassinato e magistratura e polizia indagano. E le indagini, guidate
dal vicequestore Tiburzi (con un commissario e una squadra di capaci ispettori, il richiamo a Maigret è
ovvio) e dal sostituto Veschi conducono inesorabilmente, tra l’incredulità e la sorpresa di tutti, a scoprire
un’incredibile trama di inganni e vendette non disgiunta dal desiderio di avere il denaro della vittima. Che
peraltro sotto molti aspetti era peggio degli altri
-È un’opera autobiografica?
No, assolutamente, né ispirata a conoscenze o casi reali
-A quali lettori si rivolge in particolare?
Credo che, con poca modestia, sia un libro per gli appassionati di Maigret o, secondo me ancora migliore, il
personaggio di Renato Olivieri, che personalmente considero il più grande degli italiani, con il suo
commissario Ambrosio, ancora più coinvolgente e “costruito” di Maigret
-Parlaci di Maurizio al di fuori della scrittura.
Ecco, questo mi mette in imbarazzo. Ho una figlia sopra la trentina, laureata in filosofia, che mi pare abbia
un buon avvenire ma per scaramanzia non ne parlo, vivo nella campagna dell’entroterra ligure, Varese
Ligure, con il mio gatto Leone d’Inverno, un candido gattone a pelo lungo di quasi 6 kg, mi piace fare
lunghe camminate nel verde, anche come cura di un ictus che mi ha lasciato un po’ sbilanciato, e scrivo ma
in fondo perché mi diverte far vivere i miei personaggi
-Quali sono i tuoi progetti futuri?
Sto scrivendo due libri che, spero, piaceranno. Uno è una specie di Segretissimo riveduto e corretto, con un
personaggio che pur segnato dalla vita continua a cercare l’occasione per guadagnarsi u po’ di milioni ma le
cose per lui non sono mai semplici. L’altro è la terza avventura della “mia”banda di ladri/rapinatori, che per
fare un favore a un amico…
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